ma davvero avevo pensato?..
ma davvero avevo creduto?..
sì..
davvero..
e invece?..
no..
invece no..
non era vero nulla..
che era finita..
che ci avevo visto bene..
che bene ci avevo sentito..
non era vero..
accidenti a questo girotondo d’ingannevoli percezioni..
accidenti alle unità di misura non misurabili se non con termini come ‘un tot’, ‘suppergiù’, ‘massìdaipiùomenocosì’..
accidenti?..
macché accidenti..
grazie, semmai..
grazie a tutti i girotondi e alle molte mancate misurabili unità..
grazie?..
macché grazie..
accidenti, direi..
e allora, tanto per finirla, che non se ne può più, facciamo accidenti e grazie..
ah.. che sollievo!..
il sano compromesso..
accidenti e grazie, ok..
ma.. a che?..
ai miraggi, chiaro..
un momento..
nota :
forse (e dico forse..) del caldo..
e quando?..
forse (e ripeto forse..) le volte in cui dovesse sembrare più di ieri e meno di domani.. (o era il contrario?..)
e dove?..
forse (!!) ove il tutto(tutto..) fosse comunque ancora da vedere, supponendo che, del dì in sera (così come, di quella in notte..) la trasformazione ancora non avesse a essere.. avvenuta..
forse (e dico forse..) del caldo..
e quando?..
forse (e ripeto forse..) le volte in cui dovesse sembrare più di ieri e meno di domani.. (o era il contrario?..)
e dove?..
forse (!!) ove il tutto(tutto..) fosse comunque ancora da vedere, supponendo che, del dì in sera (così come, di quella in notte..) la trasformazione ancora non avesse a essere.. avvenuta..
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