come linea scomposta serpeggia immaginaria ferita maldestra riproduzione di mute grida mai piante se non invano e dentro scava scava scava l’abbadono gemello d’identiche passate perdite lasciate gelare sole mai sciolte vaganti un dove inesplorabile se non per quei sommi capi i cui sentieri unicamente del tutto percorribili non son che perimetri insufficienti e sordi..
(sconsolata pazzia in decantazione..)
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