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e poi ci sono i momenti di ribellione..
quelli che se non va non va ma che non vada no che non va bene (nostavoltano)..
ci sono, sì, e procurano un gran torcicollo..
come quando vai e te ne freghi della corrente d’aria perché quella vuoi respirarla dal finestrino abbassato almeno fino a metà anche se fuori fa meno tre o giù di lì..
ti pigliano quei piccoli attimi di pseudo rivalsa che è poi già come perdere ma non ci pensi, così, alle spalle..
ti spalmano due mani sugli occhi giocando a un cucù che credevi l’età della ragione fosse servita almeno in parte a scongiurare.. (e invece no)..
li riconosci subito, ma mica dalla voce.. sai che stanno arrivando tutti compatti come una squadra di rugby per via di quello scalpiccìo pure un po’ antipatico che li accompagna..
troppo tardi ti accorgi che non hai mai imparato il gioco.. concentrata com’eri su quel cavolo d’area di rigore.. è spiazzante scoprire che non c’è nessuno specchio di porta sul quale fissar lo sguardo.. e se finisse lì non sarebbe neanche ‘sto gran dramma.. insomma, c’è di peggio nella vita..
è quando inizi a pensare che forse ma forse se non stai più in piedi è perché sei ovale che ti senti davvero nei guai..
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