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altalenandomi due o tre perché ch’amo pensar miei, più per non saperli orfani che per desiderio di proprietà, cammino appena fuori d’un sole il cui raggio è proprio solo del sole di fine marzo quando sulla sezione a forma squadrata decisa dai paralleli e dai meridiani per questa fetta di mondo scoccano le undici meno un quarto antimeridie.. spingo in alto e i dubbi volano in mezzo al mattino.. quasi quasi ci faccio un testa o croce e come va va.. e se poi la spacca?.. diciamo che se ancora sapessi sperare, mi verrebbe da incrociare dita e aneliti in favore d’un bel taglio netto.. tanto quanto non riesce ad apparire la linea frastagliata che mi tiene riparata al di qua di un’ombra a forma di palazzi.. se fossero state fronde m’avrebbe disturbato meno, credo, questa mancata precisione di confini.. ma poi ci pensa il passo a scontornarmi idee e confusioni.. con lo sguardo seguo la zona d’intersezione tra i chiaroscuri e per una volta riesco a veder bene quanto un contrasto possa far sembrare tegole profili di rondini appaiate (veladoiolaprimavera).. dopotutto va bene così..
eggià...
RispondiElimina(fossero state le tegole, ad altalenarsi...)
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eheh.. 'nfatti.. mica c'avevo pensato :)
RispondiElimina☼