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e così per così poco che la si lasci accadere notte avanza limiti di tempo e stelle di passaggio, brillii fugacissimi e invisibili d’eterno.. contemporaneità perpendicolare in scivolata.. in tutto questo non altro da me è ciò che vagola ipotesi di pianto.. e sospeso lì, gancio immemore, virtuosissimo nel suo adulterio alla spontaneità, decanta poi come sopraffatto da sopiti sospiri.. linea piatta che fa da confine al verbale.. di qua sta un forse scordato presente.. di là un certo imperfetto futuro.. intorno c’è un asse che fa l’hula hop col mondo.. e sopra e sotto stelle.. di passaggio..
mi sento sospeso pure
RispondiEliminamolto sos e peso oscillabile
forse è quella linea piatta pure al confine verbale
io la temo
non so mai che fare...?!
mi sento molto una stella anche, ma nascosta
sicuramente di passaggio.
ed invece vorrei brillare ogni tanto.
ognuno brilla se di brillare non s'avvede né si cura.. (credo accada più spesso di quanto chiunque di noi sia portato a pensare)..
RispondiEliminanon credo ci sia qualcuno che sappia veramente cosa fare.. e se c'è sai te che palle.. per ogni piano A doverne redarre almeno uno B di scorta che non si sa mai e poi ancora, dove lo mettiamo il non c'è due senza C?.. insomma.. finisce che te la sprechi tutta in parad(o)igmi, l'esistenza..