si allargava inesorabile (come destinale sentenza?) l'anello attorno al dito che era stato eletto (quasi per burla, ma unanime) indossatore di simboli.. era un gioco di equilibri ad ogni azione impedire all'amore di scivolarle via, e questo le piaceva (che ricordarsi che c'è, lì, da proteggere, non è sempre così semplice sotto il velo degli anni e della materia che tutti ci reclama urlante).. il corpo pure le gridava un desiderio di scomparsa che era, in fondo (a latere?), urgenza di riconoscimento, non tanto di sé stesso, piuttosto di quanto conteneva.. e le piaceva anche quello scivolare nell'invisibilità che tutto occulta (colpa, [t]errore, abbandono).. la mente, da parte sua, chiacchierava nenie pettegole che le facevano la compagnia codarda dell' indifferenza che condanna..
(una pozzanghera illusa di essere cielo)
https://m.youtube.com/watch?feature=youtu.be&v=bot0m5rcl8Y
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